Ravenna tour della città

La città di Ravenna nella bassa pianura romagnola, si trova al centro di un’ampia zona che fu bonificata già a partire dal Medioevo. È sede di importanti industrie, attività agricole e commerciali, ma è soprattutto meta turistica di fama mondiale per i suoi importanti monumenti storici e artistici. Il nucleo originario di Ravenna sorse su isole in seguito insabbiatesi, fino a diventare terraferma. Cesare elevò poi la città a municipio e, nel V secolo, Onorio Augusto la elesse “seconda Roma” dell’impero d’Occidente. Fu sede dell’Esarcato bizantino per quasi due secoli, e proprio durante questo periodo si arricchì di monumenti e opere artistiche che tutt’ora restano a testimonianza della grandezza passata.

La visita di Ravenna può iniziare dal duomo, edificio barocco a tre navate, ricostruito nel XVIII secolo sul luogo di un’antica basilica e affiancato da un campanile del X secolo. Al suo interno merita una particolare attenzione il pulpito dell’arcivescovo Agnello (VI secolo), che si trova nella navata mediana a destra. In piazza Arcivescovado il Museo Arcivescovile, con sede nel palazzo dell’Arcivescovado, conserva, fra le altre opere, frammenti marmorei e di mosaici dell’antica cattedrale e la cattedra di Massimiano, rivestita di placche d’avorio istoriate con scene che rappresentano la “Vita di Gesù”, “Storie di Giuseppe Ebreo”, “Evangelisti” e “San Giovanni Battista”. Accanto al duomo di Ravenna sorge il battistero Neoniano, costruzione del V secolo a pianta ottagonale, che prende il nome dal vescovo Neone che lo fece decorare dopo il 450 (è detto anche battistero degli Ortodossi). All’interno, due ordini di arcate sostengono la cupola, splendidamente decorata con mosaici della metà del V secolo, poi rimaneggiati, che rappresentano gli apostoli, il battesimo di Gesù e la personificazione del fiume Giordano secondo l’iconografia bizantina.

 

Si oltrepassano palazzo Spalletti, completamente rifatto nel XVII-XVIII secolo, palazzo Rasponi delle Teste, lussuoso edificio settecentesco; attraversando il seicentesco arco di San Vitale, si arriva al Museo Nazionale, sistemato nei chiostri dell’antico convento di San Vitale, interessante soprattutto per i reperti di età romana e paleocristiana. Subito a fianco sorge la paleocristiana basilica di San Vitale, che si distingue per l’originalità della costruzione,i ricchi marmi orientali, i preziosi capitelli lavorati e i mosaici. Consacrata nel 547, ha un corpo ottagonale sormontato da un tiburio che ricopre la cupola, sorretta all’interno da otto grandi arcate poggianti su pilastri. Di eccezionale importanza e bellezza è il ciclo di mosaici dell’abside (inizio del VI secolo), che rappresentano “Cristo tra due angeli, san Vitale e il vescovo Ecclesio” e poi l’imperatore Giustiniano circondato dai suoi dignitari e l’imperatrice Teodora con la sua corte.

Nei pressi si trova uno dei simboli di Ravenna il Mausoleo di Galla Placidia, edificato nel V secolo probabilmente per volere della stessa imperatrice Galla Placidia, è una costruzione con pianta a croce latina, severa e modesta esternamente ma riccamente decorata all’interno: la cupola centrale e i bracci della croce sono infatti completamente rivestiti di mosaici (Apostoli, il Pastore, gli Evangelisti, San Lorenzo con la  croce, Cervi alla fonte). Ancora nelle vicinanze di San Vitale si incontra la chiesa di Santa Croce, del V secolo ma completamente rifatta nel Settecento.

Spostandosi verso il cuore della città, si entra nella centralissima piazza del Popolo, dove si possono ammirare alcuni interessanti edifici: il quattrocentesco palazzetto Veneziano, il palazzo Comunale, originario del Quattrocento, e il settecentesco palazzo dell’Orologio. In via degli Ariani merita una visita il Battistero degli Ariani, eretto dai Goti ariani tra il V e il VI secolo e successivamente trasformato in oratorio. Conserva all’interno un prezioso mosaico raffigurante il Battesimo di Cristo e i Dodici Apostoli. Di fronte, la chiesa dello Spirito Santo fu eretta da Teodorico nel V secolo e poi adibita al culto cattolico. La precede un portico cinquecentesco. In via Dante Alighieri si raggiunge il sepolcro di Dante, piccolo tempietto fatto costruire nel 1780 per ospitare la salma (prima deposta nel convento di San Francesco) del grande poeta che a Ravenna trascorse gli ultimi anni della sua vita. Attraversato il giardinetto attiguo si possono visitare anche il Museo Dantesco, allestito nel 1921, e la chiesa di San Francesco. Si tratta di una basilica a tre navate del V secolo, radicalmente modificata nel X e più volte restaurata.Nella piazza San Francesco si trovano inoltre la casa Oriani e la quattrocentesca edicola di Braccioforte, rifatta nell’Ottocento. Spostandosi in via Mazzini, si incontra la chiesa di Sant’Agata Maggiore, di origini molto antiche, con esterno rinascimentale e, all’interno, pregevoli capitelli, un pulpito marmoreo e un dipinto di Longhi all’altare.

Ci si porta quindi sulla via di Roma, per accedere alla zona dell’ex monastero dei canonici lateranensi. Qui si trovano la loggetta Lombardesca, splendida opera architettonica cinquecentesca, il chiostro rinascimentale, l’Accademia di Belle Arti e la Pinacoteca Comunale, che espone al pubblico numerosi dipinti di artisti romagnoli, veneti e toscani. Procedendo sulla stessa via, si incontrano la chiesa di Santa Maria in Porto, dalla grandiosa facciata settecentesca, Santa Chiara, con preziosi affreschi trecenteschi , e il palazzo di Teodorico, così chiamato perché sorge sull’area dell’antico palatium del re goto. Si arriva infine alla basilica di Sant’Apollinare Nuovo, massima espressione dell’arte bizantina. La chiesa fu innalzata da Teodorico al principio del VI secolo e in seguito consacrata al culto cristiano del vescovo Agnello. È affiancata da un elegante campanile cilindrico del IX secolo e all’interno conserva mosaici di inestimabile valore, che rivestono le due pareti della navata centrale, divisi in tre fasce: i più antichi sono quelli della parte superiore (inizio del VI secolo), che rappresentano le “Storie della vita del Cristo e Santi e profeti”; nella zona inferiore sono invece raffigurate le processioni dei Martiri che muovono da Ravenna verso Cristo in trono e delle Vergini che dalla città di Classe vanno verso la Madonna con il Bambino.

La chiesa di San Giovanni Evangelista, edificata nel V secolo da Galla Placidia e completamente ricostruita dopo la seconda guerra mondiale, è preceduta da un bel portale gotico in marmo con bassorilievi; all’interno conserva affreschi trecenteschi e mosaici pavimentali. A conclusione della visita ai capolavori di Ravenna, ci si può riposare alla Rocca di Brancaleone, costruita come fortezza nel XV secolo e ora adibita a parco pubblico. Un’ultima tappa conduce al mausoleo di Teodorico, la robusta e massiccia costruzione poligonale a due corpi che Teodorico fece costruire nel 520, fondendo nelle sue linee architettoniche elementi romani ad altri tipicamente barbarici.

Fonte: 100 Itinerari Italiani